Osserva dunque ciò che oggi io ti comando

Esodo 34,10-28

Il Signore disse: «Ecco, io stabilisco un’alleanza: in presenza di tutto il tuo popolo io farò meraviglie, quali non furono mai compiute in nessuna terra e in nessuna nazione: tutto il popolo in mezzo al quale ti trovi vedrà l’opera del Signore, perché terribile è quanto io sto per fare con te.
11Osserva dunque ciò che io oggi ti comando. Ecco, io scaccerò davanti a te l’Amorreo, il Cananeo, l’Ittita, il Perizzita, l’Eveo e il Gebuseo. 12Guàrdati bene dal far alleanza con gli abitanti della terra nella quale stai per entrare, perché ciò non diventi una trappola in mezzo a te. 13Anzi distruggerete i loro altari, farete a pezzi le loro stele e taglierete i loro pali sacri. 14Tu non devi prostrarti ad altro dio, perché il Signore si chiama Geloso: egli è un Dio geloso. 15Non fare alleanza con gli abitanti di quella terra, altrimenti, quando si prostituiranno ai loro dèi e faranno sacrifici ai loro dèi, inviteranno anche te: tu allora mangeresti del loro sacrificio. 16Non prendere per mogli dei tuoi figli le loro figlie, altrimenti, quando esse si prostituiranno ai loro dèi, indurrebbero anche i tuoi figli a prostituirsi ai loro dèi.
17Non ti farai un dio di metallo fuso.
18Osserverai la festa degli Azzimi. Per sette giorni mangerai pane azzimo, come ti ho comandato, nel tempo stabilito del mese di Abìb: perché nel mese di Abìb sei uscito dall’Egitto.
19Ogni essere che nasce per primo dal seno materno è mio: ogni tuo capo di bestiame maschio, primo parto del bestiame grosso e minuto. 20Riscatterai il primo parto dell’asino mediante un capo di bestiame minuto e, se non lo vorrai riscattare, gli spaccherai la nuca. Ogni primogenito dei tuoi figli lo dovrai riscattare.
Nessuno venga davanti a me a mani vuote.
21Per sei giorni lavorerai, ma nel settimo riposerai; dovrai riposare anche nel tempo dell’aratura e della mietitura.
22Celebrerai anche la festa delle Settimane, la festa cioè delle primizie della mietitura del frumento, e la festa del raccolto al volgere dell’anno.
23Tre volte all’anno ogni tuo maschio compaia alla presenza del Signore Dio, Dio d’Israele. 24Perché io scaccerò le nazioni davanti a te e allargherò i tuoi confini; così quando tu, tre volte all’anno, salirai per comparire alla presenza del Signore tuo Dio, nessuno potrà desiderare di invadere la tua terra.
25Non sacrificherai con pane lievitato il sangue della mia vittima sacrificale; la vittima sacrificale della festa di Pasqua non dovrà restare fino al mattino.
26Porterai alla casa del Signore, tuo Dio, il meglio delle primizie della tua terra.
Non cuocerai un capretto nel latte di sua madre».
27Il Signore disse a Mosè: «Scrivi queste parole, perché sulla base di queste parole io ho stabilito un’alleanza con te e con Israele».
28Mosè rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiar pane e senza bere acqua. Egli scrisse sulle tavole le parole dell’alleanza, le dieci parole.

 

La risposta del Signore alla preghiera di intercessione di Mosè si manifesta non solo nel dono ineffabile di una teofania, ma anche nel perdono incondizionato al popolo; era questo l’oggetto dell’appassionata preghiera di Mosè. La narrazione del perdono di Dio è articolata in due gesti: il rinnovamento dell’alleanza e lo splendore del volto di Mosè (si vedrà domani).

“Ecco, io stabilisco un’alleanza”. È Dio che in modo autonomo stabilisce l’alleanza. Alleanza che si concreta in un gesto meraviglioso, a dire: sarà lui e soltanto lui a compierlo! “Terribile è ciò che io sto per fare con te”. La parola terribile non significa orrenda o brutta, ma qualcosa che desta stupore e ammirazione, qualcosa che ti fa dire: qui c’è la mano di Dio, questa è una sua opera.

Ebbene, il gesto terribile/meraviglioso di Dio è la cacciata dei sei popoli che abitano la Terra [Perché sei e non sette? Perché l’opera sarà compiuta (sette) solo quando tu osserverai i miei comandamenti]

Cosa comporta l’alleanza per il popolo? “. Comporta l’osservanza dei comandamenti, il primo dei quali è “non avrai altro dio di fronte a me”. Ma, poiché sei di testa dura (qui è detto che ti lasci facilmente affascinare e abbindolare da altri dèi), allora io ti chiedo di distruggere altari, immagini ecc. di altri dèi: questa è la parte negativa del comando. Quella positiva, cioè quello che veramente Dio vuol da te, è: “non fare alleanza con gli abitanti di quella terra, altrimenti … (Tu cederesti su tutto il resto, trascinato dalle mogli straniere che sono più forti di te. Quindi, non sposarle! In altri testi leggiamo invece che era uso o permesso sposarle).

L’autore, proprio perché si tratta di una alleanza che prevede l’obbedienza dei comandi, aggiunge altri comandi che noi abbiamo già considerato…

Si passa poi dal complesso legislativo alla conclusione dell’intero brano. Innanzitutto, c’è un comando di Dio a Mosè: “Scrivi queste parole, perché sulla base di queste parole io ho stabilito un’alleanza con te e con Israele.” C’è stato un impegno di Dio, e ora c’è un impegno del popolo, mediato da Mosè: lo scritto vuole sottolineare la presa d’impegno, ma anche l’importanza e l’autorità di Mosè; vuole sottolineare anche la concretezza della volontà di Dio nella vita concreta. [Potremmo dire: la volontà di Dio “è” … queste parole. Mai si potrà sganciare la volontà di Dio dalle sue parole]