Se il Signore non fosse stato con noi …

Salmo 124

1 Canto delle salite. Di Davide.

Se il Signore non fosse stato per noi – lo dica Israele -,2 se il Signore non fosse stato per noi, quando eravamo assaliti,3 allora ci avrebbero inghiottiti vivi, quando divampò contro di noi la loro collera.

4 Allora le acque ci avrebbero travolti, un torrente ci avrebbe sommersi;

5 allora ci avrebbero sommersi acque impetuose.

6 Sia benedetto il Signore, che non ci ha consegnati in preda ai loro denti.

7 Siamo stati liberati come un passero dal laccio dei cacciatori: il laccio si è spezzato e noi siamo scampati.

8 Il nostro aiuto è nel nome del Signore: egli ha fatto cielo e terra.

Sembra che l’orante voglia ricordare il tempo dell’esilio, quello di Babilonia.

C’è stato, allora, un grande pericolo per Israele: “eravamo assaliti … quando divampò contro di noi la loro collera … allora ci avrebbero travolte acque impetuose … ci avrebbero inghiottiti vivi”.

Israele, già
sulle soglie della morte come popolo, ha fatto un’esperienza straordinaria e nuova, tanto che può dire: “Siamo stati liberati” (vedi Esodo). Il popolo si paragona a una realtà piccolissima, quale è un “passero”. Meglio  ancora: un passero già preso al laccio! Ma il Signore “ha spezzato il laccio e noi siamo scampati”. [Bella e audace immagine, quella di un passero caduto nel laccio dei cacciatori: così siamo noi]

Cosa può dire questo popolo salvato dal Signore? “Il nostro aiuto è nel nome del Signore: egli ha fatto cielo e terra”. E ancora: “Sia benedetto il Signore!”.

Se il Signore non fosse stato “in mezzo a noi” (così il greco e il latino) e “per/con noi” (così l’ebraico e la nostra traduzione). In tutti i casi, il Signore ha vissuto e vive i nostri tanti esili per … portarci fuori, liberarci!