Eredità del Signore sono i figli

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1 Canto delle salite. Di Salomone.

Se il Signore non costruisce la casa,
invano si affaticano i costruttori.
Se il Signore non vigila sulla città,
invano veglia la sentinella.

2 Invano vi alzate di buon mattino
e tardi andate a riposare,
voi che mangiate un pane di fatica:
al suo prediletto egli lo darà nel sonno.

3 Ecco, eredità del Signore sono i figli,
è sua ricompensa il frutto del grembo.

4 Come frecce in mano a un guerriero
sono i figli avuti in giovinezza.

5 Beato l’uomo che ne ha piena la faretra:
non dovrà vergognarsi quando verrà alla porta
a trattare con i propri nemici
.

Abbiamo sentito: “se il Signore non fosse stato con/per noi … “, e si parlava di liberazione dal laccio/schiavitù. Ora sentiamo: “Se il Signore non costruisce la casa … “. Al Signore viene dato il merito della “liberazione”, ma ora anche della “costruzione”.

La “casa/città” è certamente Gerusalemme, ma richiama ben altro: la nostra stessa storia/vita. La casa/vita (nostra personale, ma anche delle chiese) va “costruita” e poi “custodita/guidata”. Ed è il Signore che presiede a queste due operazioni. Come? Paradossalmente e apparentemente fuori da ogni logica di resa o imprenditoriale, il Signore costruisce e guida la vita o le vite donando figli, qui, chiamati con la preziosa parola “sua eredità”.

         Non si nega l’impegno umano, che è costruire (tutti siamo costruttori), o stare attenti (tutti siamo sentinelle), o lavorare ogni giorno (tutti siamo sottomessi a orari precisi, mattina e sera) … Si dice però che l’impegno più grande, donato dal Signore stesso … nel “sonno2 dell’uomo, quindi tutto del Signore, … si dice che sua “eredità” è il generare, fare sì che ci sia vita (e non solo case, prodotti …).

Attenti a non banalizzare: tanti figli, tante sicurezze e vittorie! No, si vuol dire che, generando, l’uomo/donna diventano e “fanno popolo/famiglia”, escono cioè da situazioni di solitudine o di fatiche “vane”: dopo di te, non resta niente! [Bisogna aggiungere che, per grazia di Dio,si può  “fare popolo/famiglia” anche senza una generazione legata a questo mondo che passa …]