B. Imelda Lambertini

12 maggio

BEATA IMELDA LAMBERTINI, VERGINEImeldaLambertini

 

Memoria facoltativa

Imelda (Bologna, 1320 circa - 1333), fu accolta ancor giovanissima fra le Domenicane nel Monastero di Santa Maria Maddalena di Valdipietra. Secondo una pia tradizione, attestata da una iscrizione sul suo sepolcro e da un Martirologio del suo convento (sec. XVI), morì il 12 maggio dopo aver ricevuto miracolosamente la Comunione eucaristica. Leone XII confermò il culto della beata Imelda, già inserita nel «Catalogo dei Santi e dei beati della città di Bologna» dei 1582.

Dal Comune delle vergini con salmodia del giorno dal salte­rio, eccetto quanto segue:

 

UFFICIO DELLE LETTURE

 

SECONDA LETTURA

Da «Il Dialogo» di santa Caterina da Siena, vergine (Cap. CXI; a cura di G. Cavallini, Roma, 1468,
pp, 270,272-273)

 

Sull'Eucaristia

O carissima figliuola, apri bene l'occhio de l'intelletto a riguardare l'abisso della mia carità, ché non è alcuna creatura che abbi in sé ragione che non si dovesse dissolvere il cuore suo per affetto d'amore a riguardare tra gli altri benefizi che avete ricevuti da me, vedere il beneficio che ricevete di questo sacramento...

Sì che vedi che non solamente col sentimento corporale dovete ricevere e vedere questo sacramento, ma col sentimento spirituale, disponendo il sentimento de l'anima, con affetto d'amore, a vedere, ricevere e gustare questo sacramento, come detto t'ò.

Riguarda, carissima figliuola, in quanta eccellenzia sta l'anima, ricevendo come debba ricevere questo pane della vita, cibo degli angeli. Ricevendo questo sacramento sta in me e Io in lei; sì come il pesce sta nel mare e '1 mare nel pesce, così lo sto ne l'anima e l'a­nima in me, mare pacifico. In essa anima rimane la grazia, perché avendo ricevuto questo pane della vita in grazia, rimane la grazia; consumato quello accidente del pane, lo vi lascio la impronta della grazia mia, sì come il suggello che si pone sopra la cera calda: partendosi e levando il suggello vi rimane l'impronta d'esso suggello. Così la virtù di questo sacramento vi rimane ne l'anima, ciò è che vi rimane il caldo della divina mia carità, clemenzia di Spirito Santo, Rimani il lume della sapienzia de l'unigenito mio Figliuolo, illuminato l'occhio de l'intelletto in essa sapienzia. Rimane forte, partecipando della fortezza mia e potenzia, facendola forte e potente contra la propria passione sua sensitiva, contra le dimonia e contra '1 mondo.

Sì che vedi che le rimane la impronta, levato che il suggello s'è; ciò è che, consumata quella materia, cioè gli accidenti del pane, questo vero Sole si ritorna alla ruota sua — non che funse staccato, come detto t'ò, ma unito insieme con meco — ma l'abisso della mia carità, per vostra salute e per darvi cibo in questa vita dove sete peregrini e viandanti, accìò che aviate refrigerio e non perdiate la memoria del benefizio del sangue, ve l'ha dato in cibo per mia dispensazione e providenzía divina, sovenendo a' vostri bisogni, dandovelo in cibo questa mia dolce Verità, come detto t'ò.

 

RESPONSORIO Gv 6, 56; 15, 13

R: Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue * dimora in me e io in lui, alleluia.

V: Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici,

R: Dimora in me e io in lui, alleluia.

 

ORAZIONE

Padre santo, che hai accolto in cielo la beata Imelda nella gioia del primo incontro eucaristíco, per sua intercessione fa' che sperimentiamo nella fede la presenza del tuo Figlio operante nel mirabile Sacramento del suo amore. Egli è Dio, e vive e regna con te.