Altri edifici

A cura di Aurelia Casagrande

Cappella della Madonna del Rivellino e Via Crucis

La cappella è situata nell’area della Rocca, tra i due archi della salita del Rivellino. Risale al primo Ottocento e fu restaurata nel 1915. Vi è collocata un’immagine della Madonna col Bambino. madonninacrucisNel XX sec. vi fu affiancata la Via Crucis composta da 14 severi e semplici crocifissi lignei su basamento di pietra, che hanno subito negli anni alcuni episodi di profanazione.
crucis

Oratorio di San Francesco

Costruito nei primi anni Ottanta del secolo scorso nei pressi del confine con Monteveglio, l’oratorio è stato eretto in memoria di Ennio Scalabrini e di Don Dossetti, che abitarono in quella zona. Ha impianto moderno, pianta rettangolare e tetto a doppio spiovente. Sulla facciata è presente un bassorilievo in terracotta acroma, raffigurante S. Francesco, mentre sull’altare tre dipinti su tavola compongono la Crocifissione. Nella primavera del 2004 è stato gravemente danneggiato da una frana.

Oratorio della Natività della Vergine

villatanariLa cappellina che affianca villa Tanari è intitolata alla Beata Vergine e a S.Giustina. L’edificio risale presumibilmente alla fine del ‘700, epoca in cui prese avvio il restauro complessivo della villa a opera dell’architetto bolognese Angelo Venturoli. La tela che si trova sull’unico altare presente è opera settecentesca di Gaetano Gandolfi, autore anche degli angeli nella volta. Il dipinto rappresenta S. Giustina e l’Angelo custode che raccomandano l’anima di un fanciullo alla Vergine. Sul finire del ‘700 i pittori Petronio e Pietro Fancelli, padre e figlio, abbellirono la superficie interna di questo edificio con decorazione pittorica a quadrature.

Oratorio della Madonna della Neve

La fondazione del piccolo oratorio dedicato alla Madonna della Neve, annesso alla villa “Il Gandolfo”, fu autorizzata dalle autorità ecclesiastiche nel 1706. Questa costruzione, oggi staccata dalla villa, fino almeno al 1826 vi risultava collegata, come si evince da una pianta dell’epoca. Si tratta di un piccolo edificio rettangolare con tetto a due spioventi, il cui interno presenta una volta a botte con una finta decorazione a cassettoni. Al centro del soffitto compare dipinta la figura del Padre eterno. Sull'unico altare presente è esposta una tela settecentesca raffigurante la Vergine e il Bambino con S. Francesco d'Assisi (in alto), S. Domenico e S. Emidio (ai lati in basso), presumibile opera di Gaetano Gandolfi.

Edifici scomparsi

Oratorio di San Vincenzo

L’oratorio dedicato a San Vincenzo doveva sorgere un tempo nella zona attualmente a ridosso della via omonima. L’esistenza di una “corte di San Vincenzo”, appartenente all’abbazia benedettina di Leno e poi ceduta al vescovo di Modena, è testimoniata nel 1191. Nel secolo successivo esisteva un edificio dedicato al santo. Nel 1408 è testimoniata l’esistenza di un “ospedale di San Vincenzo.” L’oratorio è citato anche nel 1572 e, poi, nel 1685, quando viene descritto come privo di qualsiasi arredo.

Oratorio di San Michele Arcangelo

Questo oratorio, di cui è testimoniata l’esistenza nel 1685, sorgeva sui beni della famiglia Celesti, al cui palazzo era annesso.

Oratorio dell’Immacolata Concezione di Maria Vergine

Era sicuramente già esistente nel 1543, annesso ad un ospedale per i pellegrini (l’oratorio era infatti chiamato anche “di Santa Maria all’Ospedale”); da una nota del 1572 risulta che l’interno era affrescato.

Oratorio di San Pietro

A San Pietro era dedicato l’antico ponte sul Samoggia, posto poco più a sud dell’attuale e testimoniato per la prima volta nel 1039. Nello stesso periodo esisteva anche, nei pressi del ponte, una chiesetta che era già allora definita “vecchia”. Il ponte e la chiesetta furono distrutti nel corso del XIV secolo.